Come abbiamo visto, sono diversi i motivi per cui ci può essere
emissione diretta di luce ad angoli maggiori di zero rispetto
l'orizzonte: proiettori montati senza schermi o orientati male,
apparecchi non totalmente schermati, montati su bracci troppo inclinati,
vetri e coppe di protezione curvi, rifrattori o meno, globi o
lampioni, fasci pubblicitari, vetrine. Nella tabella
2.1 sono elencati i valori
massimi, medi e minimi del rapporto tra il flusso emesso sopra
l'orizzonte e il flusso totale emesso da un apparecchio di illuminazione
(UFR) misurato su un
campione di
apparecchi di vario tipo (Diaz Castro 1994)
.
Occorre tenere presente che il campione
non raccoglie
tutte le armature presenti sul mercato, né necessariamente le
più diffuse, per cui i valori della tabella non si possono
considerare tipici per la classe di apparecchi cui si riferiscono ma
sono solo indicativi. Essi si riferiscono alla posizione standard
dell'apparecchio (inclinazione dell'ottica minima).
Nella tabella si vede che mentre le apparecchi
cut-off con
vetro di protezione piano avevano un UFR attorno allo 0.1% con
minimi
del 0.04%, gli apparecchi con vetro di protezione
prismatico esaminati
avevano in media un UFR del 3.16%.
I pochi apparecchi del campione classificabili semi-cut-off secondo la
classificazione CIE avevano un UFR compreso
tra 1.3% e 2.95%. Meglio si comportano quelli senza vetro
di protezione
che nel campione
avevano un UFR medio del 0.14%.
Si tenga conto che al crescere dell'inclinazione la frazione di flusso emessa
verso l'alto cresce notevolmente (anche al 10-20%).
Nel caso delle lanterne l'UFR medio è il 34.7% contro il ben più
piccolo 1.31% delle lanterne con riflettore cut-off.
Dalle figure 2.17 e 2.18 si può stimare che i globi classici
abbiano un UFR maggiore del 50% e quelli con alette paraluce un UFR del
10-15%. I Globi accuratamente schermati hanno un UFR minore
del 1.5% circa.
Descrizione | UFR max | UFR med | UFR min |
4|c|Armature con lampada entro un riflettore | |||
aperte, senza vetro di protezione | 0.17% | 0.14% | 0.08% |
chiuse da vetro trasparente piano | 0.15% | 0.11% | 0.04% |
chiuse da vetro trasparente curvo | 0.27% | 0.20% | 0.14% |
chiuse da plastica trasparente | 2.37% | 1.47% | 0.91% |
chiuse da vetro prismatico | 3.37% | 3.16% | 2.95% |
4|c|Altre armature | |||
Lanterne cut-off a pareti trasparenti | 1.74% | 1.31% | 0.80% |
Lanterne cut-off a pareti traslucide | 5.22% | 4.51% | 3.80% |
Lanterne classiche | 38.6% | 34.7% | 30.6% |
In una città o in un territorio, il flusso disperso verso l'alto
prodotto dall'illuminazione stradale (spesso composta da apparecchi di
illuminazione con vetro prismatico, lampioni, lanterne,
globi e altre armature molto
disperdenti) si somma a quello prodotto dall'illuminazione di edifici, insegne,
e altro, e quindi il rapporto tra il flusso totale disperso direttamente verso
l'alto e il flusso totale emesso dagli apparecchi (chiamato Total Upper Wasted
Light Ratio, total UWLR) è in genere molto elevato. Fanno naturalmente
eccezione le zone ove sono in vigore norme contro la dispersione di luce e
l'inquinamento luminoso. Le stime ottenute in USA (es. Garstang 1986) e in Italia (Di Sora 1990)
indicano un UWLR totale almeno del 15%.
Recentemente è allo studio della Commissione 50 (The protection
of existing and potential observatory sites) dell'International Astronomical Union
suddivisione del territorio in zone, a seconda del tipo di
osservazioni astronomiche svolte in esse. In relazione ad esse è
stato proposto in seno al Comitato Tecnico 4.21 della Commission Internationale de l'Eclairage
fissare per ogni zona un livello massimo consentito del rapporto
tra il flusso totale disperso direttamente verso l'alto da un apparecchio di
illuminazione
dopo l'installazione e il flusso totale
da esso emesso (Upper Wasted Light Ratio, UWLR). I
valori dell'UWLR massimo attualmente proposti dalla Oficina tecnica para la proteccion de la calidad del cielo
dell'Instituto de Astrofisica de CanariasOTPC-IAC)
per ogni tipo di
zona sono illustrati nella seconda colonna della tabella
2.2. Nella terza colonna sono elencati i valori
massimi dell'UWLR che sono stati proposti per l'orario dopo la
mezzanotte (la metà). Sono state proposte anche delle regole
sulle distanze minime tra due zone diverse. Come si vedrà più avanti,
se una pavimentazione stradale riemette verso l'alto
il 10% del flusso
emesso dall'apparecchio (è un valore abbastanza usuale),
il rapporto (in percentuale) tra
il flusso disperso direttamente verso l'alto dall'apparecchio e quello emesso
dalla pavimentazione è dell'ordine di dieci volte l'UWLR.
Attività astronomica nella zona | UWLR % max | UWLR % max |
dopo le ore 24 | ||
osservatori di interesse mondiale | 0.1 | (0) |
osservatori di livello (inter)nazionale | 0.2 | 0.1 |
telescopi da 1m (livello accademico) | 0.5 | 0.2 |
telescopi da 1m (livello post-laurea) | 1.0 | 0.5 |
telescopi da 50 cm (studenti, astrofili) | 1.5 | 0.8 |
telescopi da 30 cm (astrofili) | 5.3 | 2.5 |
osservazione del cielo saltuaria | 14.8 | 7.5 |
nessuna osservazione astronomica | 38.8 | 19 |
Il Comitato Europeo per la Normalizzazione (CEN) nella bozza della
norma CEN/TC 169/226 JWG "Lighting applications and road equipment
- Road lighting - Part 2: Performance requirements" (cap.8
"Appearance and environmental aspects") ha suddiviso in
classi di intensità alcune geometrie dell'emissione luminosa
fissandone le intensità massime a vari angoli rispetto la
verticale. Non si è ancora giunti ad una
versione definitiva per cui ci limitiamo a presentare nella
tabella 2.3 una versione preliminare, invitando il
lettore a fare riferimento, quando completata, a quella
definitiva.
Questa classificazione è stata preparata proprio per
utilizzarla quando si debba limitare l'abbagliamento o la
dispersione di luce. In questo modo si potrà richiedere che in una certa
area le intensità luminose emesse a vari angoli appartengano
alla classe G-esima, evitando di porre specifiche richieste sul
tipo di apparecchi di illuminazione da utilizzare. Si faccia attenzione che nella
classificazione definitiva le sigle delle classi possono cambiare.
La classe (preliminare) G6 (0 cd/klm sopra
90truept
) è l'ideale dal punto di vista della
dispersione di luce poiché produce un ULOR eguale a zero ed è
quella da richiedere per evitare l'inquinamento luminoso.
Talvolta può essere sufficiente richiedere
le classi di intensità (preliminari) G4 (0 cd/klm
sopra
95truept
e 10 cd/klm sopra
90truept
) e G5 (0 cd/klm sopra
95truept
e 10 cd/klm sopra
90truept
)
che producono
un ULOR minore dello 0.5%
e lasciano agli installatori
una più ampia scelta di armature.
Grossomodo gli apparecchi di classe G5 e G6 producono
un UFR
%, cioè
sono apparecchi fortemente schermati.
Quando possibile, comunque, va
richiesta la classe (preliminare) G6 (0 cd/klm a 90truept
e oltre).
Nella classificazione non è presente una classe di intensità
la cui emissione sia equivalente a quella degli apparecchi cut-off, secondo
la definizione CIE. Tuttavia, l'imposizione che gli impianti soddisfino
le classi di intensità G5 o G4 equivale, per quanto riguarda l'emissione oltre
i 90
(quella che ci interessa), ad imporre l'uso di apparecchi
cut off CIE.
Classe | 4|c|Intensità massima | ULOR max | |||
prelimin. | 70truept ![]() |
80truept ![]() |
90truept ![]() |
95truept ![]() |
|
G1 | 200 cd/klm | 50 cd/klm | ![]() |
||
G2 | 150 cd/klm | 30 cd/klm | ![]() |
||
G3 | 100 cd/klm | 20 cd/klm | ![]() |
||
G4 | 500 cd/klm | 100 cd/klm | 10 cd/klm | 0 cd/klm | ![]() |
G5 | 350 cd/klm | 100 cd/klm | 10 cd/klm | 0 cd/klm | ![]() |
G6 | 350 cd/klm | 100 cd/klm | 0 cd/klm | 0 cd/klm | 0.0% |
Ci sono impianti, ad esempio in alcuni tipi di stadi sportivi, che
disperdono necessariamente luce al di fuori dell'area da
illuminare a causa del tipo di
illuminazione richiesta (v. sez 2.1.2). La Institution
of Lighting Engineers (ILE) ha fissato alcuni limiti
massimi anche
alla intensità totale della luce emessa da ogni sorgente
in direzioni diverse da quella dell'area da illuminare. I valori
limite dipendono dall'area ove l'impianto si trova. Per zone
considerate "buie"
(ILE E1), quali i parchi nazionali, l'intensità massima è
zero,
per zone di bassa luminosità (ILE E2), quali le zone rurali,
l'intensità massima è di 50 kcd, per zone di media e alta
luminosità (ILE E3, E4), quali rispettivamente zone urbane e
centri urbani, l'intensità massima è di 100 kcd. Questi limiti sono elevatissimi ma,
per fortuna, dopo le ore 23.00 l'ILE raccomanda che l'intensità
massima non superi, rispettivamente, le 0, 0.5, 1.0 e 2.5 kcd.
Anche questi limiti sono tuttavia molto elevati.
Non è facile calcolare come varia nelle varie direzioni dello
spazio l'intensità luminosa dovuta all'emissione diretta nel cielo prodotta
globalmente dall'illuminazione di una città.
Per esprimere, in prima approssimazione,
questa distribuzione Garstang (1986) ha usato nei suoi modelli con ottimi risultati una
legge del seguente tipo:
(4)