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Consideriamo dapprima particelle che siano piccole di dimensioni
rispetto alla lunghezza d'onda della luce visibile. In genere si
comportano come segue le molecole o le particelle di aerosol più
piccole.
In questo caso la particella si può considerare immersa in un
campo elettrico omogeneo periodico ,
che la polarizza inducendo un momento di dipolo anch'esso
periodico:
(17)
La costante di proporzionalità è detta
polarizzabilità ed è un tensore. Il dipolo
oscillando irraggia onde elettromagnetiche in tutte le direzioni. Questo è il
cosiddetto Scattering Rayleigh.
Per un mezzo in cui la polarizzabilità è uguale in
tutte le
direzioni (isotropo), l'espressione che ci dà l'intensità
della radiazione
dovuta alla diffusione Rayleigh in una data direzione in funzione
dell'intensità del fascio incidente, dell'angolo tra il
fascio
incidente e la direzione considerata, della polarizzabilità
scalare
, della lunghezza d'onda e della distanza r è:
(18)
Si osservi la dipendenza dell'intensità da che implica che la luce di minore lunghezza d'onda viene diffusa in modo maggiore: il blù, ad esempio, è più diffuso del rosso nell'atmosfera cosicché il cielo di giorno appare blù.
La diffusione Rayleigh ha degli effetti anche sul piano di
polarizzazione della luce diffusa, per lo studio dei
quali rimandiamo il lettore a testi specifici.
Le molecole, infine, oltre che diffondere possono in parte assorbire la radiazione.
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Pierantonio Cinzano
3/12/1998