Nelle lampade al sodio a bassa pressione (LPS) la scarica si  
innesca  
inizialmente in ambiente di gas neon. Quando la temperatura  
raggiunge i 200 
C, il sodio, contenuto nella loro ampolla  
tubolare, evapora e inizia a 
ionizzarsi. Sono perciò necessari alcuni minuti (10-14) perché  
la lampada 
sia a regime ma essa si riaccende subito in caso di spegnimento  
fortuito. 
L'emissione di luce è dovuta al sodio eccitato e perciò è  
limitata 
esclusivamente al doppietto del sodio a 5890-5896  Å, che cade  
nella zona ove 
l'occhio umano raggiunge la massima sensibilità, ed ai due  
doppietti a 
5683-5688  Å  ed 6154-6161 Å. Per questo motivo queste lampade  
hanno la 
maggiore efficienza in assoluto. Queste lampade, spesso indicate  
con le sigle NA, 
SOX ed SOX-E, arrivano ad efficienze dell'ordine di 200 lm/W (v.  
ad es.le 
SOX-E-131). Difficilmente le altre lampade potranno superare  
l'efficienza delle 
lampade al sodio a bassa pressione. Ne deriva che gli oneri  
d'esercizio sono i 
più bassi. 
Figure 2.34:
Confronto tra l'emissione delle lampade al sodio a bassa pressione
(5890
 - 5895 
) e le curve di sensibilità spettrale dell'occhio
adattato alla luce (curva a destra) e adattato al buio ( curva a sinistra)
La luce di queste lampade, però, è monocromatica 
giallo-arancio e non consente la percezione dei colori. Per questo  
motivo tali 
lampade sono impiegate generalmente in strade extraurbane,  
svincoli 
autostradali e zone industriali o periferiche. Per le  
caratteristiche della 
loro emissione sono altresì  utilizzate in zone di nebbia. Sono  
disponibili 
generalmente fino a potenze di circa 200 W (almeno 30000 lm) 
corrispondenti a potenze di 300-400 W delle altre lampade. Dal  
punto di 
vista astronomico sono da preferirsi fortemente per  
l'illuminazione stradale in 
quanto il disturbo è concentrato nei tre doppietti del Sodio ed  
è quindi 
eliminabile con un filtro. Esse inoltre non disturbano la zona  
dello spettro 
elettromagnetico sotto i 7500  Å, perciò non interferiscono  
con le bande 
fotometriche astronomiche B ed U. 
Poiché l'occhio in
condizioni di bassissima luminosità ambientale, quando la visione 
avviene tramite
i bastoncelli, cambia la sua curva di sensibilità spettrale 
e il doppietto del sodio a 5890-5896 Åviene a trovarsi non più al
centro ma ai margini di tale curva, la luminosità del cielo prodotta
da queste lampade
 disturba poco anche 
l'osservazione astronomica visuale.
Lo spettro di queste lampade è visibile in figura 2.35 e in figura
2.34.
In molte zone degli Stati Uniti l'amministrazione pubblica sta  
progressivamente sostituendo nell'illuminazione pubblica le  
lampade ai vapori di mercurio e al sodio ad alta pressione con le  
lampade al sodio a bassa pressione. In Italia tuttavia  è emerso  
che non sono diffuse come dovrebbero. In un sondaggio sulla  
accettabilità da parte del pubblico delle lampade al sodio  
svolto nella città americana di San Josè in vista della  
conversione dell'illuminazione 
 
è emerso che in zone commerciali circa il 61% dei cittadini  
ritiene accettabili le lampade al sodio a bassa pressione 
e il 50% quelle al sodio ad alta pressione. Nelle zone  
residenziali le percentuali diventano rispettivamente del 55% e  
del 57%. Quando agli intervistati furono fatte presenti le  
caratteristiche di risparmio energetico dei due tipi di lampada le  
percentuali crebbero rispettivamente al 83% e allo 87% 
nelle zone commerciali e al 68% ed al 75% in quelle  
residenziali. È interessante anche un commento del Commissario  
di Polizia di New York secondo cui per le autorità di pubblica  
sicurezza il fatto che le lampade al sodio a bassa pressione non  
consentano di distinguere i colori non costituisce un problema  
perché, dal momento che tutta l'illuminazione notturna distorce  
i colori, la polizia è abituata a identificare i colori  
utilizzando il faro in dotazione alle proprie autovetture.
Vogliamo sottolineare ancora una volta che non è vero che le  
lampade al sodio a bassa pressione non consentono di raggiungere  
livelli di emissione sufficienti a produrre un adeguato  
illuminamento al suolo, come talvolta si sente dire, né è vero  
che non esistono armature cut-off per queste lampade. Ad esempio,  
l'Oficina tecnica para la proteccion de la calidad del cielo  
dell'Instituto de Astrofisica de Canariastestato (1993) l'armatura PHILIPS H-SRP-483 con vetro  
piano trasparente e due lampade al sodio a bassa pressione (tipo  
NA/SOX) da 55w ciascuna (dimensioni 425
52 mm), 
che producevano un flusso totale  
equivalente a quello prodotto da una lampada al sodio ad alta  
pressione da 150w (
klm), ottenendo un UFR dello 0.15%.