È interessante studiare la luce artificiale dispersa nel cielo con l'ausilio di un fotometro rapido. Le lampade a scarica, in linea di principio, emettono luce solo quando una corrente elettrica passa attraverso il plasma. Ciò significa che quando le lampade sono alimentate da una corrente alternata, esse si "spengono" moltissime volte al secondo. Con un fotometro rapido è quindi possibile mettere in evidenza tale componente oscillante nella luce artificiale del cielo se la sorgente è costituita da impianti alimentati da corrente in fase. Questo tipo di studio è stato svolto, per esempio, da Crabtree, Westpfahl & Richer (1991) in Canada. In realtà esso è possibile solo dove non viene utilizzata per l'alimentazione dell'impianto una corrente trifasica. Inoltre non tutte le lampade diminuiscono in modo notevole la loro luminosità quando la corrente va a zero a causa del tempo di latenza necessario perché la luminescenza o la ionizzazione decadano. È stato proposto di utilizzare questo fenomeno per evitare il disturbo prodotto dall'illuminazione notturna situata nei dintorni degli osservatori alle osservazioni astronomiche, tramite l'applicazione agli strumenti di un otturatore rotante in fase con la corrente elettrica. Tuttavia esso non sembra rappresentare al momento una seria possibilità per eliminare il disturbo provocato dal inquinamento luminoso osservatori vicini alle città.