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10
ottobre 2001 - LA NOTTE NON SCENDE
PIU'. Il rapporto ISTIL sullo stato del cielo
notturno in Italia all'inizio del nuovo
millennio mostra che la popolazione italiana sta
avvolgendosi in una "nebbia luminosa".
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per il 13 ottobre 2001
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In
occasione della IX Giornata nazionale contro l’inquinamento luminoso
del 13 ottobre resi pubblici i primi dati del Rapporto ISTIL 2001 sullo
Stato del cielo notturno e inquinamento luminoso in Italia
Padova,
10 ottobre 2001. Più di metà della popolazione italiana ha perso la
possibilità di vedere la propria “casa nell’Universo”, la Via
Lattea, anche nelle notti più serene a causa dell’inquinamento
luminoso. Su più di tre quarti della popolazione italiana non scende
nemmeno una vera e propria notte – definita come “cielo più buio
che al crepuscolo in mezzo all’Oceano” - a causa della eccessiva
quantità di luce artificiale che illumina l’atmosfera. Questi sono
solo alcuni dei risultati rivelati dal Rapporto ISTIL 2001 - Stato del
cielo notturno e inquinamento luminoso in Italia, che l’Istituto di
Scienza e Tecnologia dell’Inquinamento Luminoso (ISTIL) ha reso
pubblici in occasione della nona edizione della Giornata nazionale
contro l’Inquinamento Luminoso. Il Rapporto, basato su misure ottenute
con i satelliti del Defence Meteorological Satellite Program
dell’aeronautica militare statunitense, è stato preparato
dall’astronomo Pierantonio Cinzano e dal fisico Fabio Falchi per
l’ISTIL in collaborazione con l’americano Christopher Elvidge del
NOAA National Geophysical Data Center. I tre ricercatori sono noti per
aver di recente completato il primo atlante mondiale della brillanza
artificiale del cielo notturno (First World Atlas of Artificial Night
Sky Brightness) in pubblicazione da parte della Royal Astronomical
Society (per informazioni www.inquinamentoluminoso.it,
www.istil.it).
“Il
cielo notturno in Italia è molto più degradato di quanto si creda
normalmente” – dicono Pierantonio Cinzano e Fabio Falchi
dell’ISTIL - “Gran parte degli Italiani non si rende conto di quanto
sia peggiorata la percezione del cielo stellato negli ultimi 40 anni.
Come ha scritto Mario Rigoni Stern nel suo libro Tra due guerre, nel
passato il contatto della gente col firmamento era continuo e
accompagnava la vita. Oggi invece, poco a poco, ci stiamo avvolgendo
in una nebbia luminosa che ci isola da quell’ambiente di cui noi e il
nostro pianeta siamo parte.”
Continua
Pierantonio Cinzano - “Leggi efficaci, come la legge della Regione
Lombardia n.17 del 27 marzo 2000, sono essenziali per proteggere il
cielo notturno dall’inquinamento luminoso. E’ per questo motivo che
lo scorso 26 Febbraio la Regione Lombardia ha ricevuto il premio
internazionale Per una stella in più dall’International
Dark-Sky Association (IDA) che è un pò il WWF del cielo stellato,
da Cielobuio - Coordinamento per la protezione del cielo notturno, e
dall’Unione Astrofili Italiani. L’Unione Astronomica Internazionale
ha assegnato il nome Cielobuio ad un pianetino recentemente scoperto
(13777– Cielobuio) proprio in onore dell’associazione promotrice di
questa ottima legge.”
Il
presidente della sezione italiana dell’International Dark-Sky
Association, Mario Di Sora, porta come esempio la città di Frosinone -
“Con un accorta politica di aggiornamento degli impianti, il flusso
luminoso diretto verso l’alto è stato ridotto di ben 17 milioni di
lumen, di cui 10 prodotti dagli impianti pubblici e 7 da quelli privati,
migliorando nel contempo la visibilità nelle strade e conseguendo un
notevole risparmio energetico.
Il
punto di partenza per il Rapporto ISTIL sono stati i dati acquisiti dai
satelliti fra il 1996 e il 1997 ricalibrati per il 1998-99 con misure da
terra. Quindi i tre ricercatori hanno calcolato in che modo la luce
artificiale si propaga nell'atmosfera e produce il suo effetto sul cielo
notturno. Si sono accorti in questo modo che alcune zone che dalle
immagini rilevate dai satelliti sembrano buie, sono in realtà investite
dalla luce di località distanti anche centinaia di chilometri. Sulla
base di questi elementi i tre ricercatori hanno messo a punto una serie
di mappe che mostrano l'estensione e l'intensità dell'inquinamento
luminoso in Italia, la luminosità del cielo, la visibilità delle
stelle e la perdita di visibilità. Correlando le mappe con il database
della densità di popolazione del Dipartimento dell’Energia
statunitense hanno ottenuto una serie di indicatori della situazione
della popolazione e del territorio nelle regioni e nelle province
italiane.
Ad
esempio in Lombardia, Campania e Lazio circa tre quarti della
popolazione ha perso la possibilità di vedere la
Via Lattea dal luogo dove vive, anche nelle notti più serene. In
Liguria, Emilia-Romagna e Toscana due terzi della popolazione è nelle
stesse condizioni. In Sicilia, Veneto, Piemonte, Puglia e Friuli Venezia
Giulia circa metà della popolazione non
riesce a vedere la Via Lattea. La percentuale scende a circa un terzo in
Sardegna e Marche e ad un quarto negli Abruzzi. In Umbria, Calabria e
Molise solo un abitante su dieci vive in un luogo da cui la Via Lattea
è totalmente invisibile. Le Regioni più fortunate sono Trentino
Alto-Adige, Basilicata e Valle d’Aosta ove la Via Lattea è ancora
visibile per quasi tutti almeno nelle notti più serene. Naturalmente
queste proiezioni non tengono conto di situazioni locali, come ad
esempio di chi ha la sfortuna di vivere di fronte ad un centro
commerciale illuminato tutta la notte, e si riferiscono ad un
osservatore di normali capacità visive e a notti molto limpide.
Si
ottengono percentuali ben più elevate se invece di considerare quanti
non vedono del tutto la Via Lattea si considerano quanti non la vedono
in modo accettabile o facilmente. Ad esempio nella Provincia di Padova
due terzi della popolazione non vede più la Via Lattea ma solo meno del
4% degli abitanti è in grado in notti serene normali di vederla in modo
accettabile. Più dell’80% della popolazione di Molise e Basilicata può
vedere un cielo stellato ragionevole dal luogo dove vive (stelle almeno
di quinta magnitudine), ma la percentuale scende a due terzi in Trentino
Alto Adige, Valle d’Aosta e Calabria, circa metà in Sardegna, Abruzzi
e Umbria, un terzo nelle Marche, un quarto in Piemonte, Friuli - Venezia
Giulia e Sicilia, un quinto in Toscana e Puglia, meno di un settimo in
Veneto e Lazio, solo un decimo circa in Emilia-Romagna, Campania,
Liguria e meno ancora in Lombardia. Queste percentuali non dipendono
solo dallo stato del cielo ma anche dalla distribuzione della
popolazione nel territorio.
La
regione con la maggior frazione di superficie con cielo molto buono
(stelle di magnitudine 5.5 visibili) è la Basilicata con l’81% del
territorio mentre, a sorpresa, quella con la minor frazione è il Veneto
con meno di un quinto del territorio, probabilmente solo le montagne
vicino al confine con l’Austria. In termini assoluti e non percentuali
è la Sardegna la regione con il più ampio territorio con cielo molto
buono. Per poter ammirare nella sua interezza uno dei più grandi
spettacoli della natura, oggi quasi sempre è necessario fare
spostamenti di centinaia di chilometri.
Il
confronto con una mappa della luminosità del cielo ottenuta nel 1971 da
tre astronomi della Specola Vaticana ha consentito una valutazione della
crescita nel tempo dell’inquinamento luminoso che potrebbe rendere la
Via Lattea del tutto invisibile da qualunque punto del territorio
italiano a livello del mare in meno di 25 anni.
L’ISTIL
è un ente senza fini di lucro che ha come scopo lo sviluppo e la
promozione della ricerca scientifica sull’inquinamento luminoso nonché
lo sviluppo e la diffusione di tecnologie e metodi per limitare
l’inquinamento luminoso ed i suoi effetti sull’ambiente. Il
Rapporto, che ha avuto il patrocinio della International Dark-Sky
Association, sarà disponibile tra qualche settimana. Per informazioni www.istil.it.
Ulteriori
informazioni
Ulteriori
informazioni sugli altri studi sull’inquinamento
luminoso del Dr. Cinzano e colleghi si trovano su www.inquinamentoluminoso.it/dmsp/
e www.inquinamentoluminoso.it/istil/press/
Sull’Atlante
mondiale della brillanza artificiale del cielo notturno si veda anche la
nota ANSA
http://wwww.ansa.it/notiziari/scienza/20010919002531980889.html.
Figura
1: Mappe della visibilità
delle stelle e della perdita di magnitudine
La
figura si può scaricare in formato JPEG da
www.inquinamentoluminoso.it/istil/press/pr1a.jpg
Didascalia:
La mappa a sinistra mostra la visibilità delle stelle in Italia (ogni
livello colorato della scala corrisponde a 0.25 magnitudini, l’unità
usata dagli astronomi per indicare la luminosità delle stelle). Si noti
che in alcune zone delle alpi c’e’ la stessa visibilità stellare
che c’e’ nelle zone non inquinate in mezzo al mare. Potrebbe perciò
sembrare che queste aree non siano inquinate, ma in montagna la
trasparenza del cielo è maggiore che a livello del mare e quindi si
dovrebbero vedere stelle più deboli. Non si vedono perché in realtà
quelle montagne sono inquinate, come è evidente nella mappa a destra
che mostra la perdita di magnitudine (ogni livello indica una perdita di
0.2 magnitudini). Ogni mezza magnitudine grossomodo si dimezza il numero
di stelle visibili.
Credits:
P. Cinzano, F. Falchi (University of Padova), C. D. Elvidge (NOAA
National Geophysical Data Center, Boulder). Copyright
ISTIL 2001.
Figura
2: Il frontespizio del
Rapporto ISTIL 2001 - Stato del cielo notturno e inquinamento luminoso
in Italia
La
figura si può scaricare in formato TIF da
www.inquinamentoluminoso.it/istil/press/pr1b.tif
Credits:
Copyright ISTIL 2001.
Nota
sulla Giornata nazionale sull’inquinamento luminoso.
La
nona edizione della Giornata nazionale sull'inquinamento luminoso avrà
luogo sabato 13 ottobre 2001. Nel corso della "Giornata" si
svolgono iniziative di informazione per far conoscere le iniziative,
anche normative, per limitare l'inquinamento luminoso, conferenze,
serate astronomiche pubbliche organizzate dai gruppi astrofili in siti
particolarmente adatti per l'osservazione del cielo notturno o nelle
piazze dove vengono, per l'occasione, spente le luci. La
"Giornata" è indetta su iniziativa dell'Unione Astrofili
Bresciani con il patrocinio dell'Unione Astrofili Italiani e
dell'International Union of Amateur Astronomers e in collaborazione con
l'International Dark-Sky Association, Cielobuio – Coordinamento per la
protezione del cielo notturno e l'Associazione Amici dei
Planetari.
Per
informazioni info@serafinozani.it
Il logo della Giornata può
essere liberamente riprodotto negli articoli.
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